COPIE VIRTUALI
Connettendole ai computer, le nostre menti potranno immagazzinare ogni forma di dati trasmessi dai neuroni, vale a dire pensieri, ricordi ed emozioni. In futuro, questa caratteristica potrebbe trovare applicazione nell'eseguire copie virtuali di noi stessi che sarebbe possibile "archiviare" per creare un giorno un sé digitale immortale. Questo, quantomeno, è lo scenario prefigurato da Ray Kurzweil, inventore e futurologo statunitense nonché Director of Engineering di Google.