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Al via a gennaio 2020 la sperimentazione di sistema, in collaborazione con Banca d’Italia e IVASS, che coinvolgerà assicurazioni, banche, istituzioni finanziarie, Pubbliche Amministrazioni e Imprese.
Obiettivo: ridurre significativamente il numero delle frodi (1,6 miliardi negli ultimi 4 anni *) e generare efficienza attraverso la dematerializzazione dei documenti, facilitando la condivisione di informazioni fra gli attori coinvolti.
23 dicembre 2019
Partirà a gennaio 2020 la sperimentazione del progetto nazionale, promosso da CeTIF, SIA e Reply, in collaborazione con Banca d’Italia e IVASS, per digitalizzare il processo di gestione delle fideiussioni su tecnologia blockchain.
L’iniziativa “Fideiussioni Digitali” nasce al termine dello studio di fattibilità, durato circa 4 mesi, che ha coinvolto una trentina di soggetti primari del comparto assicurativo, bancario e finanziario, della Pubblica Amministrazione e delle imprese.
Obiettivo principale è ridurre il numero delle false fideiussioni che negli ultimi 4 anni, secondo una recente indagine della Guardia di Finanza *, ammonta a 1,6 miliardi, oltre a generare efficienza attraverso la dematerializzazione dei documenti. L’iniziativa mira inoltre a facilitare la condivisione di informazioni tra gli attori dell’ecosistema (garante, garantito e contraente) attraverso la “notarizzazione” delle fideiussioni, e garantire la sicurezza dell’intero processo.
La soluzione “Fideiussioni Digitali” verrà sviluppata all’interno di una “Sandbox”, ovvero un ambiente di sperimentazione su dati reali sotto la supervisione di un Comitato Scientifico composto da Banca d’Italia, IVASS, CeTIF, SIA, Reply e altri aderenti all’iniziativa.
* Fonte: Sole 24 Ore